La Storia del Monastero



Il Monastero del SS. Redentore sorse come casa religiosa nel 1650 intorno a una chiesetta cinquecentesca intitolata a S. Maria di Costantinopoli. Fino al 1710 ospitò le monache del Terz’Ordine di S. Francesco e fu restaurato e ampliato nel 1758.
L’11 luglio del 1762 mons. Alfonso De Liguori fece il suo ingresso nella diocesi di S. Agata dei Goti, come vescovo. Subito volle un centro di preghiera e un monastero per l’educazione umana e cristiana delle giovani. Trovata la fabbrica del Monastero già iniziata, si interessò per completare la Chiesa e costruire l’attuale Monastero. Invitò le monache dell’Ordine del SS. Redentore, fondate nel 1731, a Scala (SA) dalla Beata Madre Maria Celeste Crostarosa, con la sua illuminata collaborazione.
Il 29 giugno 1766 giunsero le fondatrici: Sr M. Raffaella, (Matilde De Vito), scelta dallo stesso S. Alfonso come Superiora; Sr M. Felice; Sr M. Celestina; Sorella Giuseppa, per continuare con la loro vita, preghiera e contemplazione, la memoria viva di Cristo Redentore.
Nel 1768 S. Alfonso nella sua relazione di vescovo, scriveva alla Santa Sede: “…oltre le quattro religiose fondatrici vi si contano oggi 11 giovanette tra educande e novizie. La loro testimonianza di vita è così luminosa che diventa modello per l’intera città”.
L’isolato e antico monastero con la chiesa, dedicata a S. Maria di Costantinopoli, è una delle memorie viventi di S. Alfonso che egli volle nel cuore della sua diocesi affinché fosse una “roccaforte della preghiera”.
La Clausura non consente la visita all’interno del monastero, ma le suore che vi abitano ti invitano a scoprirlo insieme in questa Visita virtuale al Monastero  “Viaggio al centro della santità”  (visualizza l´interno documento).
La Chiesa di S. Maria di Costantinopoli sorge sul sito dell’antica Chiesa di S. Bartolomeo de Ferrariis. La facciata fu aggiunta nel 1771 per rendere il coro più ampio. L’interno è a navata unica di stile barocco con 4 piccole cappelle laterali: a destra la prima è dedicata all’Adorazione degli Arcangeli al S. Cuore nella cappella vi è situata anche una statua di S. Clemente M. Hofbauer, religioso Redentorista; vi è poi un largo con la ruotina e una tela raffigurante la Crocifissione: Gesù morente sulla croce circondato dalle tre Marie; la seconda cappella a S. Alfonso con le Monache del SS. Redentore; a sinistra, la prima cappella dedicata a Sant’Anna e S. Gioacchino, nella cappella vi è una statua del 1905 di San Gerardo Maiella, religioso Redentorista, la seconda cappella alla SS. Trinità.
Tra le due cappelle vi è la statua del 1905 di S. Alfonso vescovo. L’altare del transetto sinistro è dedicata al SS. Redentore ed è di fronte al coretto delle monache. Nel transetto del coretto delle monache vi è la tela raffigurante la Madonna del Rosario con San Domenico Guzman.
L’altare maggiore è stato rivestito da marmi nel 1853. Particolare è il tabernacolo con porticina raffigurante una pisside sormontata da sette fiammelle a corona, simbolo dello Spirito Santo. Sulla porticina, per volontà di S. Alfonso, vi è un campanellino che suona ogni volta che si apre del tabernacolo. Al di sopra di esso, la grande tela presenta S. Maria di Costantinopoli con S. Giuseppe e S. Teresa d’Avila. Le tele furono dipinte tra il 1774 e il 1775 da Pasquale de Luce. Il ritratto di S. Alfonso, dipinto tra il 1836 e il 1839, è attribuito a Francesco de Mita.